lunedì 6 agosto 2012

Lo spartiacque Valle di Susa-Val Chisone

Camoscio nel Parco dell'Orsiera
Istituito nel 1980, il Parco Orsiera-Rocciavrè, sullo spartiacque tra la Valle di Susa e la Val Chisone, tutela un'area di 11.000 ettari di montagna, dalla testa della Val Sangone fino al Colle delle Finestre. Nel Parco sono incluse due costruzioni straordinarie dal punto di vista storico, architettonico e spirituale: la Certosa di Monte Benedetto (fondata nel 1189 dai monaci certosini a 1130 m. di altitudine) ed il Forte di Fenestrelle, la più grande fortezza alpina esistente (la seconda costruzione in muratura del mondo, seconda solo alla Muraglia cinese). Il Forte venne costruito a partire dal 1728 per presidiare il confine tra la Savoia e la Francia e copre con le sue muraglie, scale ed edifici fortificati l'intero versante della montagna, dai 1150 metri di altitudine del comune di Fenestrelle fino ai 2000 m. di quota lungo 2800 metri, 650 d dislivello). Oggi, il Parco è divenuto il regno di camosci, stambecchi, cervi e di più di 100 specie di uccelli diversi, compresa l'aquila reale.

Da Pian dell'Alpe al Colle Basset, invece, nel territorio del Gran Bosco di Salbertand, si snoda una strada di 27 km nota in tutta Europa, l'Assietta, un tracciato militare che corre fra trinceramenti, fortini e caserme. Ma l'Assietta è più di una strada: è un storia che si svolse fra nove vette e che trovò la sua giusta commemorazione presso la Testa dell'Assietta a 2566 m., un obelisco in ricordo dell'epica battaglia del 19 luglio 1747 tra francesi e piemontesi.
La Testa dell'Assietta
L'Assietta, infatti, costituisce un simbolo di unità e di tenacia piemontese. In seguito all'alleanza di Carlo Emanuele III re di Sardegna con l'Austria e l'Ungheria, francesi e spagnoli  (sostenuti dalla Prussia) decisero di invadere Torino. In previsione del loro attacco, Carlo Emanuele III posizionò sul crinale dell'Assietta 9 battaglioni piemontesi e 4 austriaci agli ordini del conte di Bricherasio. I francesi attaccarono con 50 battaglioni per un'epico scontro e persero la vita in migliaia (compresi due generali). Il comandante francese, il cavaliere di Bellisle, cadde poco distante dal punto in cui oggi sorge l'obelisco. I caduti piemontesi furono 185 soldati e 7 ufficiali.

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