lunedì 6 agosto 2012

Il Gran Queyron (3060 m.) e la Cima Frappier (3003 m.)

Il Vallone della Longia dal Colle della Bocchetta (2217)
Il Gran Queyron, detto anche Gran Zueyron, è un 3060 m. delle Alpi Cozie posto sullo spartiacque Italia-Francia, alla testata della Valle Argentera e della Val Germanasca (anticamente chiamata "Valle Nigra" o "Valle Oscura", la Valle dei valdesi e del talco). Il 6 settembre 2011 son salito proprio dalla valle di Prali: Perosa Argentina, Riclaretto, Perrero, Prali Villa, Ghigo, Ribba e poi direzione Bout du Col (1700 m.) mediante una sterrata di circa 2,5 km. Lascio l'auto di fronte all'alpeggio e perdo una mezza ora per individuare il sentiero giusto per il colle della Bocchetta. Attraverso dunque il torrente Germanasca, imbocco una carrareccia che conduce alla bergerie Sellette (1798 m.), mi inerpico su un sentiero spaccafiato che risale ripidissimo un canalone. Dopo 50 minuti raggiungo il colle a quota 2217. Dal Colle della Bocchetta inizia il Vallone della Longia.
Ruderi sul Colle della Longia
Risalgo il vallone, moderatamente dolce ma abbastanza lungo, fino al Passo della Longia a quota 2800 circa. È il sentiero 209, con bolli rossi ed un'infinità di escrementi di stambecco (nel vallone ne vedo uno vagare solitario). Sul passo trovo una costruzione diroccata, un rudere costruito chissà perché e abbandonato chissà quando; c'è comunque un'iscrizione con il nome della ditta edile ed una data, 1946. Incontro due montanari francesi vestiti in tinta verde militare, probabilmente due guardie forestali del vicino parco regionale del Queyras. Dopo aver ricevuto le dovute informazioni dai due esperti, imbocco il sentiero 210 che, aggirando la Cima Frappier, mi conduce rapidamente al Passo Frappier, la sella che divide in due le mete della mia escursione.
La cresta verso il Gran Queyron
Sono le 13.30, dunque, l'ora di pranzo. Ristorato lo stomaco, salgo lungo la cresta del Gran Queyron fino in cima e mi godo lo spettacolo di quota 3060. La giornata è bellissima, sole e cielo sereno, leggero venticello tra i capelli, 18 gradi di temperatura. Panorama stupendo. Tra le vette domina naturalmente il Monviso e i grandi massicci della Valle d'Aosta. Riconosco la Rognosa di Sestriere, la Punta Ramiere e la Punta Vergia. Sulla vetta c'è una croce di ferro. Dopo la foto di rito, scendo giù per la cresta che mi riporta alla sella e risalgo le pendici della Cima Frappier, un altro 3000 da non perdere.
Poco sotto la cima, un branco di stambecchi di più di venti esemplari pascola tranquillamente: uno spettacolo inatteso ed emozionante: ci sono femmine e giovani maschi, alcuni cuccioli deliziosi e tutti incuranti della mia presenza. Scatto almeno trenta foto e raggiungo in un attimo la vetta della cima a quota 3003.
Stambecchi sul Frappier
Sulla Cima Frappier trovo un grosso ometto di sassi. Scatto una foto e ridiscendo dalla cresta opposta per riguadagnare il vallone della Longia. In due ore arrivo all'alpeggio Bou du Col dove mi aspetta l'auto.
Ecco una splendida passeggiata in Val Germanasca da non perdere.








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