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Verso il Colle di Ramiere |
La Punta Ramiere è una vetta situata sullo spartiacque della Valle Argentera con la Val Thuras. Alla Grange Argentera (1900 m.) occorre lasciare l'auto per imboccare il sentiero n. 612 in direzione del Colle di Ramiere. Il sentiero si inerpica subito deciso nella ripida pineta che riveste il fianco della valle fino a raggiungere un primo ripiano erboso. Il sentiero è ben segnato con bolli gialli e rossi e con numerosi ometti (in alcuni tratti addirittura uno ogni venti metri).
Superato un ruscello, si aggira un dosso e si guadagna la spalla erbosa oltre la quale il vallone si allarga. Si giunge così ad una sorgente, ultima possibilità per rimboccare la borraccia.
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Casermetta abbandonata |
Si guadagna un secondo pianoro erboso ubicato sotto la morena dell'ex ghiacciaio. Da qui è possibile scorgere la casermetta abbandonata del Colle della Ramiere, a circa 3000 m. di quota.
Prima di raggiungere il colle, si svolta a destra e poi subito a sinistra (un enorme masso erratico riporta una gigantesca scritta, "Ramiere", in giallo - una cosa orribile!).
Si risale la lunga morena detritica tenendo la sinistra della conca fino a giungere ad uno sperone roccioso. Si raggiungono così alcuni vecchi pali infissi tra le rocce (probabilmente appartenenti ad un'antica teleferica). A questo punto occorre proseguire diritti puntando la cresta a sinistra del colle. Percorrendo la cresta di detriti e sfasciumi si raggiunge così la croce di vetta (3303 m.).
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In vetta |
Il 19 luglio 2012 salii in vetta percorrendo i 1400 m. di dislivello in circa 4 ore. L'ascensione da Argentera risultò essere abbastanza regolare: una pendenza costante del 27%. Partito alle 10:00 del mattino, alle 13:00 ero praticamente ai 2880 m. del bivio per la casermetta. Alle 14:00 ero in vetta. Al sole e al caldo del mattino si sostituì un cielo variabile con un leggero venticello nel pomeriggio. Arrivai sotto la morena con una nuvola di mosche costantemente posizionata sulla testa e solo oltre il colle avvistai due caprini senza riuscire a distinguerli. Non incontrai nessun altro vivente per questi monti. Ripensandoci, credo di non essermi mai imbattuto in umani su questi monti, segno di quanto la Val Thuras e la Valle Argentera siano battute dagli escursionisti.
Essendo luglio, trovai solo qualche chiazza di neve, residui di nevai. In sintesi: bel sentiero, tanta pietraia, panorama in vetta stupendo con vista limpida a 360 gradi. In vetta trovai una croce metallica con volto di Cristo, libro di vetta, rifugio d'emergenza realizzato con due muretti di pietra ed una palizzata.
Per scendere (stesso itinerario) ci impiegai circa due ore.
Questa punta, chiamata in francese
Bric Froid, pare che venne scalata per la prima volta da sud, dal versante francese, nel 1877.
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