Per gli amanti della fatica in zone selvagge e scarsamente antropizzate, l'area del Nivolet rappresenta uno straordinario palcoscenico di laghetti ed alte vette, un maestoso ambiente d'alta quota coronato dai ghiacciai e dalle alte cime delle Levanne e della Grivola, sù per l'altopiano (6 km di estensione, uno dei maggiori delle Alpi) della Valle Locana o dell'Orco. Uno dei sentieri che solcano questa panoramica area del Nivolet attraverso torbiere e dossi erbosi, ghiaioni e nevai, conduce l'escursionista fino alla cima del Taou Blanc, un fantastico punto di osservazione di fronte al Gran Paradiso, alle principali punte della Val d'Aosta e del vicino Piemonte.
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Scorcio sul Gran Paradiso |
Si può partire dal Rifugio Savoia (2530 m.) - una delle cinque case di caccia fatte costruire da Vittorio Emanuele II - situato sulle rive dei due laghi del Nivolet. Un sentiero alle spalle del rifugio conduce rapidamente al vicino alpeggio Riva e prosegue verso i piani di Rosset, un pianoro punteggiato di laghetti tra i quali il Rosset, un lago caratterizzato da un piccolo isolotto conosciuto con il nome di "cappello d'alpino" (2700 m.).
Tenendo la sponda orientale del laghetto si svolta a destra e si risalgono un paio di dossi erbosi e, successivamente, un costone detritico di erba rada fino ai piccoli laghetti di Chanavey. Una cresta rocciosa scende dalla punta Bes. Aggirandola si giunge al vallone del Leynir, un vallonetto solcato dall'omonimo torrente. Superato il torrente (2930 m.), il sentiero conduce fin sul colle del Leynir (3090 m.). Da qui la vista può finalmente spaziare sulla Val di Rhemes e sul ghiacciaio della Vaudalettaz.
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Il Col Leynir |
Giunti sulla sella del Leynir si prosegue a destra. Occorre risalire il pendio di sfasciumi fino ad una comoda balza rocciosa per poi proseguire lungo la dorsale sud del Taou Blanc dove si incontrano alcune facili roccette superabili agevolmente con qualche passo di arrampicata. Ancora pochi passi e si giunge in vetta (3438 m.) da dove, come già segnalato, è possibile ammirare il ghiacciaio di Aouille, le cime del Gran Paradiso e del Ciarforon (a est), la Grivola (a nord), la Granta Parei, la Grande Traversière e la Grande Rousse (a ovest), il Ruitor e il Monte Bianco (a nordovest) e le Levanne (a sud). Secondo alcuni il nome Taou Blanc deriverebbe dall'uso valdostano di chiamare così la roccia calcarea, giallastra.
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Il panorama dalla vetta |
Sono salito sul Taou Blanc il 15 luglio 2012 con un leggero fastidio al ginocchio e un notevole mal di denti: a 2700 m. tutti i dolorini scomparvero. Potere della montagna! Azzeccai una giornata di sole e vento, un po' freddina, con una temperatura costante tra i 7 ed i 9 gradi. Il paesaggio, se non fosse stato per il cielo azzurro e la presenza di qualche nevaio, sarebbe parso di natura lunare.
Di ritorno dalla vetta, sul colle trovai una targa che recitava: "Misuratevi con le altezze di Dio". Fu bello trovare in montagna un pensiero sull'Autore di tutto ciò. Presso i laghi, un manto di stelle alpine ed un paesaggio ricco di emozioni. Ripensai ai vantaggi e agli svantaggi di andar per monti in solitudine: salendo da solo c'è indubbiamente più libertà di scelta ma le discese sono spesso caratterizzate da una noia nostalgica.
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Panorama sul Gruppo del Gran Paradiso |
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