venerdì 5 luglio 2013

Tête Pierre Muret (3031 m.)

Verso la cima
 La Tête Pierre Muret (3031 m.) è la prima punta dello spartiacque che separa il vallone d'Almiane - che conduce al Colle Sommellier - dalla Val Fredda (a destra per chi sale). Dunque, Val di Susa, Bardonecchia, Vallone di Rochemolles. Il percorso è molto semplice: si parte dalla Grange de Croix (1959 m) e, camminando sempre in linea retta, si attraversa il bosco sopra la grange, si percorre tutta la cresta e si arriva in cima. Non ci sono sentieri. Solo qualche traccia. Oltre il bosco, solo desolante sfasciume. La pendenza media è del 51%.
Il 5 luglio 2013 sono salito sul Pierre Muret in poco meno di 3 ore. La risalita del bosco è cattiva, con pendenza costante, senza svolte. Dopo circa un'ora si esce dal bosco per giungere ad un ometto di pietre (primo ed ultimo segnale di presenza umana fino alla vetta) a quota 2350 circa (qui avvistai un daino). Si comincia a risalire la cresta che divide i due valloni. Da qui, solo sfasciumi e detriti. Si punta ad una torre rocciosa che sovrasta la prima spalla della cresta, sulla verticale, contro cielo. Dalla torre si può finalmente vedere la vetta con la sua bella croce. Si risale, dunque, la cresta che non molla mai: il Pierre Muret è una progressione verticale senza sosta. Come scrisse Victor Hugo, "a mete eccelse per anguste vie". Il 5 luglio, tra i 2500 ed i 2600 mi ritrovai su un pratone di stelle alpine, un camoscio mi corse parallelo su una crestina laterale e, a quota 2800, incrociai un leprotto.
La croce di vetta del Pierre Muret
Sull'ultimo tratto lo sfasciume è tale che ogni due passi avanti se ne fa uno indietro. In cima si trova una croce di ferro alta almeno due metri con una incisione: "Quelli del trial 29-07-2004 Pierre Muret mt. 3031". È proprio lui! Il panorama è bello a 360°: il superbo Pierre Menue, la Rognosa d'Etiache ed il Colle Sommellier ancora abbondantemente innevati, l'Ambin e la Cima del Vallonetto, lo Jafferau. Più lontano, le alte montagne del Delfinato.
La discesa è come uno scivolo, un maledetto kamikaze che si getta in picchiata senza nemmeno una curva.
Vista sull'Ambin
Tranne l'ometto e la croce di ferro, è raro trovare tracce di vita umana su questa montagna, né tantomeno i famosi bipedi che vivono a valle. Dislivello complessivo: poco meno di 1100 metri. Tempo normale di salita: meno di 3 ore. Annotazioni varie: la sterrata inizia poco dopo Rochemolles ed è tenuta quasi sempre in discrete condizioni, indispensabili due bei bastoncini; l'esposizione prevalente è Sud-Ovest.

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