domenica 29 luglio 2012

Andar per monti

Monte Meidassa dal rif. Giacoletti
"Una cima raggiunta è il bordo di confine tra il finito e l'immenso. Lì si arriva alla massima distanza dal punto di partenza. Non è un traguardo una cima, è sbarramento. Lì si sperimenta la vertigine che non è il risucchio del vuoto verso il basso, ma un affacciarsi sul vuoto all'insù. Lì sulla cima si percepisce la divinità che si accosta. Lassù ci si avvolge di vento".

"Uno che va per monti è un vagabondo. Va per desiderio di staccarsi dal campo, dalle voci. Sale per allontanarsi... Sbucando da una nuvola vede il mondo com'era stato prima, senza specie umana, tra il giorno primo e il quinto".

"In montagna si è degli intrusi e si passa grazie ad un'indulgenza della natura. Basta poco a essere respinti, a dover rinunciare".

Pensieri tratti da: Erri De Luca, E disse, Feltrinelli Ed., Milano 2011.

Nessun commento:

Posta un commento