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La vetta del Bric Ghinivert (3037 m.) |
La storia del Bric Ghinivert, un meraviglioso monte della Val Troncea (Alpi Cozie), è la storia di centinaia di minatori e di una catastrofica valanga.
Nel 1860, si sviluppò in Val Troncea un'intensa attività mineraria di rame (calcopirite), soprattutto presso il Colle del Beth (2785 m.). Le miniere lavorarono fino al 1904, ovvero fino a quando, il 19 aprile, si staccò prima una slavina dal Bric di Mezzogiorno e poi un'enorme valanga dal Ghinivert che uccise 81 minatori e spazzò via tutto.
Il materiale, dalle miniere del Colle, veniva portato ai forni di S. Martino (2320 m.). Qui veniva scaldato a 600-700 gradi C ed alleggerito dalle impurità, in particolare dallo zolfo. L'aria doveva essere irrespirabile e mefitica ma il prodotto risultava essere più leggero per il trasporto a valle.
Alcuni documenti sostengono che il rame qui venisse estratto già nel medioevo nonostante i primi sondaggi fatti sul Beth furono quelli realizzati nel 1790 dal capitano sabaudo Massello. Il filone principale venne scoperto nel 1850. Nel 1860, come detto, il cavaliere Giani ne iniziò lo sfruttamento ma la sua impresa fallì nel 1870 a causa degli alti costi. Vent'anni dopo le miniere vennero comprate da una società italo-francese che costruì sul colle persino una teleferica.
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Il Colle del Beth (2785 m.) |
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Stambecchi sul Ghinivert |
Il sentiero per raggiungere la cima del Ghinivert parte dalla frazione Troncea e ripercorre la stessa lunga mulattiera che veniva utilizzata dai minatori fino ai forni di S. Martino. Dai forni al colle il tragitto è facilmente percorribile su bel sentiero. Da lassù è possibile ammirare una serie di laghetti e riposare presso un comodo bivacco costruito di recente. Per giungere in cima occorre procede su facile pietraia. Il 22 agosto 2010, a pochi metri dalla vetta, un gruppo di giovani stambecchi si lasciò immortalare dalla camera foto per uno di quei rari incontri ravvicinati del terzo tipo che riconciliano l'uomo con la fatica.
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Mappa dell'escursione |
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