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Il Rocciamelone visto dal ghiacciaio |
Una delle meraviglie della Val di Susa: il Rocciamelone, la vetta sacra considerata il monte più alto d'Italia fino alla metà del XVIII secolo e anticamente conosciuto con il nome di Monte Romuleo: secondo la tradizione, infatti, quassù ogni estate vi soggiornava un re della dinastria dei Roero, prestatori di denaro (o banchieri), il re Romolo, intento a trovare sollievo alla sua misteriosa malattia (forse lebbra). Secondo questa leggenda, inoltre, lo stesso re vi nascose qui un favoloso tesoro. In molti lo cercarono ma nessuno lo trovò. In realtà, la prima ascensione a questo bellissimo 3500 ritenuto sacro, risale al 1 settembre 1358 per opera di Bonifacio Rotario d'Asti. Vi salì sulla cima per sciogliere un voto fatto in Terra Santa durante la prigionia in mano dei musulmani. Portò con sé un trittico bronzeo, custodito attualmente in S. Giusto di Susa. In vetta ve ne è una copia. Nel 1419, il Duca Amedeo VIII di Savoia fece costruire a quota 2854 un ricovero per i pellegrini: oggi è il Rifugio Ca' d'Asti, in Val di Susa. Tra il 1673 ed il 1822 nessuno vi salì più a causa dell'estendersi del ghiacciaio del Rocciamelone che ne coprì la cima.
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La Madonna della Neve |
Nel 1895 nacque l'idea di portare in vetta una statua di bronzo della Vergine Maria: nel 1899 furono trascinati fin quassù dagli alpini 8 spezzoni di bronzo del peso complessivo di 1400 kg. Ci volle un mese per assemblarli. L'inaugurazione avvenne il 28 agosto 1899 alla presenza di quasi 2000 pellegrini. L'intero progetto venne finanziato con le offerte di 130 mila bambini di tutta Italia. Nel 1920 iniziarono i lavori di costruzione di una cappellina. Tre anni dopo venne inaugurata e dedicata a S. Maria: è il santuario più alto d'Europa! Negli anni '80, il rifugio venne ristrutturato a cura della diocesi di Susa e di altre associazioni. Ogni 5 di agosto viene organizzata una processione e celebrata una S. Messa in vetta in onore della Madonna della Neve.
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Il ghiacciaio. A destra, il Col di Resta |
Ai piedi del cono finale del monte vi è il ghiacciao del Rocciamelone. Fino a pochi anni fa vi era pure un curioso bacino idrico: nel 1985 ci si accorse che a quota 3200 si era formato un nuovo lago, frutto della fusione dei ghiacci del Rocciamelone. Lo si misurò nel 2004 e i dati risultarono clamorosi: 650 x 70 m., 25 di profondità, ovvero, un palazzo di 8 piani formato da 400-500 mila metri cubi d'acqua. Dato il pericolo di crollo del sottile muro di sbarramento del ghiaccio, dal 2005 venne monitorato e, successivamente, prosciugato.
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Il ghiacciaio del Rocciamelone |
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La cappella-rifugio S. Maria |
In vetta vi è il rifugio S. Maria, con 15 posti letto. Per poter usufruire del rifugio occorre chiedere le chiavi ai gestori del Rifugio Ca' d'Asti. Sul versante opposto, in Val di Viù, vi è invece il Rifugio Ernesto Tazzetti gestito dal CAI, sottosezione di Chieri. Vi si accede dal Lago di Malciaussia ed è situato a quota 2642, nei pressi del bellissimo circo glaciale che chiude la valle.
Il 31 luglio 2010 sono salito sul Rocciamelone partendo proprio dal lago di Malciaussia. Dopo una notte trascorsa al Rifugio Tazzetti, ho guadagnato il Col di Resta alle prime luci dell'alba e attraversato il ghiacciaio. Risalito l'ultimo tratto fino alla vetta, sono giunto in mattinata ai piedi della Madonna della Neve. Sceso poi al Rifugio Ca' d'Asti, in Val di Susa, per un breve spuntino, ho percorso il sentiero che dal rifugio conduce al Ricovero Ravetto e, attraverso il Colle Croce di Ferro, sono ridisceso fino al Rifugio Vulpot, presso il lago di Malciaussia.
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