sabato 28 luglio 2012

Monte Thabor (3178 m.)

Granges de la Vallée Ètroite
Al fondo della Valle Stretta, in Alta Valle di Susa, vi è un bel 3000 dal nome altisonante: Monte Thabor. Secondo alcuni studiosi, la sua denominazione risalirebbe ai reduci delle Crociate o ai pellegrini di ritorno dalla Terra Santa che, in età medioevale, gli avrebbero voluto attribuire il nome del monte della Trasfigurazione alla quale vagamente assomiglia per il colore e per la forma dolce della sua sommità.
La cappella dell'Addolorata
La vetta del Thabor e i monti del Delfinato

Si parte dalla grange "I Re Magi", 10 km dopo il paese di Bardonecchia, e si risale la valle mediante una carrareccia a fondo naturale che conduce al Pian della Fonderia (1911 m.). La via più diretta conduce in vetta tenendo sulla destra l'imponente mole del Seru (le guglie rocciose in primo piano nella foto).
Superata la Maison des Chamois (un edificio costruito per i minatori che lavoravano alla miniera di ferro Blanchet e ora riadattata a casa alpina dell'oratorio della parrocchia di Nichelino) si raggiunge il pianoro Prat du Plan. Qui, il Seru mostra il suo lato migliore: una parete verticale estremamente suggestiva. Si imbocca il Vallon du Diner e si prosegue verso il Colle della Valle Stretta, in direzione del Rifugio del Thabor e, da qui, la cima del monte attraverso i suoi dolci pendii di sfasciumi. Una splendida variante, fatta il 2 settembre 2010, consente di risalire la valle tenendosi il Seru sulla sinistra e risalendo il Vallon de Tavernette. Giunti alla confluenza dei numerosi ruscelli che scendono nella valle, un traverso a sinistra consente si guadagnare quota attraverso il Vallon de la Dame fino al Lac du Peyron e da qui raggiungere il Col des Méandes a quota 2727 m. Risalita una bastionata in direzione ovest e passata una dorsale, si giunge alla base del cupolone sommitale e la vetta del Thabor appare a portata di mano. La salita in vetta avviene integralmente su pendii detritici dal colore rossastro. In cima vi è una cappella dedicata alla Madonna Addolorata (Notre Dame des Sept Douleurs, 3169 m.) che, ricostruita nel 1648, pare abbia origini antichissime (ogni 16 luglio la borgata Melezet rinnova un voto alla Madonna risalendo in processione sul monte; questo spiega anche la presenza di numerose croci di ferro lungo tutto il percorso). Dopo qualche centinaio di metri in direzione nord-ovest, un grande ometto di pietra segnala la cima del monte (3178 m.).
Ci fu un tempo in cui la Valle Stretta conobbe una straordinaria stagione alpinistica grazie alle sue pareti di roccia calcarea altre più di 300 metri, in particolare la "Parete dei Militi", usata da generazioni di alpinisti come palestra di arrampicata: nomi famosi come Gervasutti, Rossa, Fornelli lasciarono qui la loro firma e fu teatro di gara mondiale di arrampicata sportiva fino alla metà degli anni Ottanta.
Panoramica sulle vette del Delfinato francese
Mappa dell'escursione

Nessun commento:

Posta un commento