venerdì 3 agosto 2012

Il Monte Colmet (3024 m.)

Il lago d'Arpy
Chi giunge in auto al colle S. Carlo (2024 m.) da Morgex (Valle d'Aosta) può facilmente giungere al lago d'Arpy mediante una comoda strada interpoderale nell'omonimo vallone e godere di una vista sul massiccio del Monte Bianco impareggiabile. Ma se vuol godere tre volte tanto, deve percorrere il sentiero che corre lungo la sponda destra del lago e risalire i tre salti di roccia, arricchiti da altrettante cascate, fino allo splendido lago di Pietra Rossa (il sentiero corre sul lato orografico destro del torrente), un terrazzo da sogno su un gradino di rocce montonate a 2500 m. di quota. Il tracciato, a dir la verità, in alcuni punti sembra più una scala di un condominio che un sentiero: si vede che qualcuno ha persino intagliato e collocato dei gradini di pietra sui punti più ripidi. Da questo secondo lago la vista potrà finalmente spaziare sull'intero massiccio, dal Bianco (4810 m.) fino alle cime de Les Grandes Jorassas (4208).
Il lago di Pietra Rossa
Al lago termina il sentiero. Se non si è ancora contenti e si decide di salire ancora più in alto, come il 29 luglio 2011 venne in mente a me e a mio fratello Francesco, occorre proseguire l'escursione cercando di individuare gli ometti di pietra disseminati qua e là - a dire il vero, senza un logico criterio - lungo la vasta morena che conduce in cima al Monte Colmet. Si scoprirà che gli ometti vorrebbero guidare l'ignaro escursionista attraverso un ripido dedalo di pietrame, gradini rocciosi e rocce montonate senza tuttavia riuscirci. Occorre comunque giungere ad una spalla detritica  che anticipa l'arrivo sul Colle della Croce (2981 m.), un'insellatura che divide le due cime del Monte Colmet. Sul colle si noterà subito il ricovero, ormai abbandonato, del Tenente Chabloz. Il nostro montanaro, potrà vedere qua e là alcune casermette fatte costruire dal Reale Esercito del Regno di Sardegna ai tempi degli 'scherzetti' che i piemontesi si scambiavano reciprocamente con i cugini transalpini. Chiunque potrà accorgersi che la cima più suggestiva è la Sud (3024 m.); occorrerà solo percorrere la cresta sul lato orientale, prima detritica, poi esile e rocciosa. Dalla vetta potrà inebriarsi di un panorama unico sui ghiacciai della Valle d'Aosta. Potrà persino pensare di poter toccare con una mano il ghiacciaio del Rutor.
La vetta con alle spalle i ghiacciai del Rutor
La vista del ghiacciaio sarà emozionante. Si riuscirà a distinguere distintamente tutte le principali punte: il Monte Chateau Blanc (3408 m.), la Testa del Rutor (3486 m.), la Becca du Lac (3396 m.), il Grande Assaly (3174 m.)... D'altra parte, questo è un 3000! La foto delle punte del Bianco viste dal lago, invece, è già stata postata con in tag "Conosci le montagne".
Per scendere, occorrerà rifare il tragitto al contrario, con il vantaggio però di poter osservare le cascate con il sole alle spalle. Sarà l'ennesima chicca regalatagli dal monte Colmet.
I fratelli Magagna sul Colmet

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