"Come si gioisce quando nella nebbia si riesce ad intravvedere la tabella segnaletica! Si può guastare tutta la giornata per un errore di percorso e può succedere di dover rinunciare alla cima perché non è rimasto più tempo a disposizione. Non si chiedono grandi requisiti ad una tabella segnaletica. Non occorre che sia bella; non è necessario che sia fatta con criteri artistici. Ma deve, questo sì, corrispondere alle aspettative. Svolge la sua funzione non stando in mezzo al sentiero, ma di lato.
Anche nelle strade della vita abbiamo bisogno di uomini che siano in grado di indicarci la via giusta. Uomini che ci rendono felici quando emergono dalla nebbia che ci avvolge e ci tranquillizzano illuminandoci. Ad essi ci rivolgiamo con fiduciosa attesa, analogamente a come si guarda alle tabelle segnaletiche di montagna. Questi uomini devono innanzitutto essere solidi e dritti nell'indicare la meta. Una segnaletica distorta conduce troppo in alto verso l'illusione oppure troppo in basso verso la banalità. Questi uomini devono corrispondere al vero, cioè irradiare tranquillamente la verità indicando la direzione giusta per mete che realmente valgono e che sono realisticamente raggiungibili. Dio ci salvi dagli utopisti, dai fantasiosi, dai manipolatori che si spacciano per guide".
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