mercoledì 7 novembre 2012

La valle, maestra di libertà

La valle Argentera in Alta Val di Susa
Chi decide di andare per monti, la prima cosa che incontra sul suo cammino è una valle. Breve o lunga che essa sia, diretta o fatta di larghi giri e avvicinamenti, la valle è una direzione obbligata che si imbocca per libera scelta, avendo cioè scelto di salire una montagna.
Si poteva decidere di rimanere a casa o si può decidere lungo la strada di fermarsi a fondo valle, ma se si ha deciso di puntare alla vetta, meta della nostra escursione, la si deve percorrere tutta. Così, la vera libertà sta nel poter scegliere di andare o meno fino in fondo. Ma, una volta scelto di andare, si deve passare di là.
La valle, dunque, è un cammino obbligato e segnato che offre infinite prospettive. In questo libero andare nel solco inciso da un ghiacciaio prima e da un torrente poi, in quel corridoio di "acqua passata e acqua che scava ancora, obbedienti alla forza di gravità, alle leggi della pendenza" (Carlo Grande), si aprono grandi stanze. La valle è un lungo racconto pieno di persone, di fatti e di paesaggi, è una corsa con molte stazioni.
Ma una sola è la meta se, come si aveva scelto, si vuole giungere in cima.
Se in nome della libertà si decidesse di tornare indietro non si giungerebbe alla meta che si aveva scelto di raggiungere. Se in nome della libertà si decidesse di vagare a destra e a sinistra in cerca di tracciati alternativi non si arriverebbe certamente alla vetta. Se in nome della libertà si decidesse di svalicare prima del tempo per continuare su un'altra valle, è molto probabile che non si arriverebbe dove si aveva scelto di andare. sarebbe una falsa libertà.
Se si vuole essere liberi e restare tali, occorre obbedire alla legge della valle, obbligarsi a seguire il suo corso.  Pena naufragio.

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