giovedì 27 dicembre 2012

Il cavaliere Kugy e la principessa Scabiosa

Il monumento di Julius Kugy in Val Trenta
Questa è la storia di Kugy, un cavaliere errante, e della sua mitica principessa, la Scabiosa Trenta, la storia romantica e affascinante di un amore puro per la bellezza e per il mistero di un paradiso terrestre.

Tanti anni fa, sull'altopiano triestino del Carso, un ricco commerciante ebbe un figlio che chiamò Julius. Nato tra le braccia della natura, il giovane Julius venne presto stregato dalla bellezza dei fiori policromi e dalla varietà delle preziose piantine che nel corso degli anni impreziosirono il suo erbario. Insieme con il suo precettore, il signor Kuenau, Julius cominciò a frequentare i monti del Carso e a fantasticare incredibili storie come quelle udite dalle labbra del poeta Baumbach. Fu così che si innamorò di un gruppo di monti incantati, le Alpi Giulie. Lassù, tra i monti, i sogni della sua giovinezza divennero la patria della sua anima. A 17 anni salì sul Tricorno. L'anno dopo fu la volta del monte Mangart. E continuò così a scalare semplicemente i monti fino al giorno in cui ricevette una 'sacra missione', un incarico romantico ed irrazionale che lo proietterà in una fantastica epopea, illogica e assurda quanto poetica ed esaltante, verso le dimensioni dell'ideale. Un giorno, infatti, il podestà di Trieste Muzio de Tommasini mostrò al giovane botanico-alpinista un intrigante disegno su un vecchio libretto di botanica, uno schizzo ingiallito raffigurante un bellissimo fiorellino bianco e, con esso, gli offrì una storia: questa piccola piantina, dimenticata da tutti, persino dagli esperti, s'è persa, nessuno l'ha più vista, si sa soltanto che sboccia lassù, oltre i duemila metri, sui pendii della Val Trenta. All'udir ciò, Julius si sentì poeticamente investito da una missione: "...mi domandò se mi bastava l'animo di andare a liberare la Bella Dormente dal suo sonno secolare. Secondo lui, io potevo essere l'eletto, il cavaliere". La sua indole romantica accettò l'incarico con entusiasmo, nonostante il progetto fosse irrazionale al punto giusto da divenir poetico e commovente. Kugy, a partire da quel giorno, cominciò a cercar più che un fiore, una affascinante 'principessina', una "graziosa creatura di luce, sul calice d'argento, finemente merlettato, vestita di bianco splendente, trapunta di tenere antere d'oro. Non era ormai una piantina, ma una piccola principessa del paese dei sogni".
La mitica Scabiosa Trenta
E così Julius, spinto dal desiderio di trovare il misterioso fiore divenuto simbolo e ideale, iniziò a risalire dirupi, canaloni e pareti della Val Trenta, raggiunse nuove cime, inaugurò - senza saperlo - nuove vie, percorse morene, scalò spigoli: "sotto il brillio delle stelle, nelle notti di bivacco, nella solitudine dei Rifugi alpini, sognavo di lei: della misteriosa, cercata e bramata Scabiosa Trenta". E i monti, intanto, deposero in lui, come una fiaba, tutto il loro tesoro di piante rare, ma non quella che cercava.
Finché, un giorno, il sogno finì e l'enigma venne sciolto: il fiore non esiste, ci fu un errore, lo si scambiò per la semplice e comune Scabiosa Leucantha dei prati erbosi e assolati sotto quota mille.
- "Ora penserete che in quel momento mi abbia avvinghiato il dolore e si sia fatto intorno a me il vuoto di quando si perde una creatura cara? (...)
Il mio cuore sorride in silenzio, il mio cuore la sa più lunga.
Non provò né dolore né vuoto, non gli abbisogna alcun conforto. Crede ancora in lei. Per quanto sia irraggiungibile, e la sua fede non vacilla...
Essa appartiene ormai a lui solo, non fiorirà mai per nessun altro.
E, sì, se l'è ben meritata! (...)
E tutto quello che operai, tutto quello che vidi e che fu, tutte le visioni di bellezza talvolta ultraterrena, tutti i portenti della natura che mi fu dato di vedere e tutto il favoloso splendore che irradia da quei viaggi, tutto si assomma in un unico sentimento indicibilmente profondo e passa come un'ondata ardente nel mio cuore.
Così alzo il mio sguardo alle tue  altezze luminose, con fede e gratitudine.
E al di là del tempo e dello spazio, ti saluto, dolce  miracolo fiorito nel mio cuore, Scabiosa Trenta!".

Nessun commento:

Posta un commento