A giungo di quest'anno, un articolo del CAI di Torino ci ha informato dei pesanti atti vandalici riscontrati al Rifugio Boccalatte-Piolti: impianti distrutti e arredi sfasciati. Il giorno 17 i gestori del Rifugio Carducci, sulle Dolomiti, segnalarono il gratuito sfondamento dei vetri della porta d'ingresso, uno sfondamento immotivato essendo il bivacco invernale regolarmente aperto. Ad aprile si dovette registrare al Rifugio Dal Piaz di Feltre il furto del fondo cassa (poca roba, 150 euro) e di alcune bottiglie di grappa. Nel Parco Regionale dell'Antola, racconta il coordinatore regionale ligure del WWF, gli automobilisti parcheggiano sui prati di narcisi protetti incuranti di tutto e le moto vi ci scorazzano sopra allegramente senza neppur sapere su che cosa in realtà stiano sgasando. Il 19 aprile, una segnalazione sui social ci fece sapere che in Val Seriana qualcun pensò di segare la testa degli enduristi posizionando un cavo tra due piante all'altezza di 1 m. e 70 cm. Fili di nylon e cavi d'acciaio vennero segnalati anche nel Torinese e nell'Alto Verbano. In Val di Susa, colpì non poco il ritrovamento di chiodi di ferro piantati per terra sui sentieri e finalizzati al ferimento degli escursionisti: un paio di persone finirono al pronto soccorso e si venne a sapere che, sugli stessi sentieri, un anno prima finirono in ospedale vari ciclisti incappati in cavi d'acciaio tesi tra i sentieri.
Ebbene, ve lo dico: il peggio deve ancora venire!
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