venerdì 30 luglio 2021

Il Tour della Roda di Vaèl

 


Nel cuore delle Dolomiti occidentali della Val d'Ega, nel Sud Tirol, tra il Catinaccio ed il Latemar, incanta un incredibile specchio verde-blu chiamato "lago dell'arcobaleno": è il Lago di Carezza (1519 m.), un gioiello color smeraldo dal quale, nei giorni di basso livello delle acque, spunta una timida ninfa, invano bramata dal mago Masarè.

Parcheggiata l'auto nei pressi dell'Alpenrose Hotel (1620 m.), ci facciamo trasportare dalla seggiovia Paolina fino alle pendici detritiche delle vette rocciose che si stagliano davanti ai nostri occhi.

Dal Rifugio Paolina (2125 m.) seguiamo le indicazioni (sentiero 539) per la monumentale Aquila di bronzo alta 2,5 m. che sovrasta il panoramico angolo dolomitico (2349 m.) e custodisce il ricordo del politico sudtirolese Theodor Christomannos (1854-1911), alpinista, benefattore  e grande cultore di questi luoghi.

Christomannos Adler
Dall'ombra della grande aquila, imbocchiamo l'ampio sentiero (n° 549 denominato "Hirzelweg") che, a mezzacosta, corre lungo la base del gruppo dolomitico fino alla salita detritica del Passo del Vajolon (2560 m.), percorribile grazie all'ausilio di cavi metallici, scaletta di ferro e un paio di passerelle di legno sistemate nei punti più esposti. Giunti al Passo incrociamo la via ferrata che conduce alla Roda di Vaèl (Rotwand), ma la mancanza di attrezzatura e le instabili condizioni climatiche ci consigliano di non tentare l'avventura. Dal passo, tuttavia, contempliamo l'immenso spazio visivo offertoci dalla natura: la scena è dominata dalla Roda, dalla prospettiva schiacciata dell'anfiteatro di Sèn Jan di Fassa, dalle Cime Sforcela e Mugoni, dalla Cresta delle Coronele.

Salita al Passo del Vajolon





Lasciata alle spalle la Roda di Vaèl, imbocchiamo il comodo sentiero n° 551 che conduce giù, nell'ampio circo glaciale, scivoliamo lungo una gola che conduce alla base delle creste Masarà e procediamo speditamente fino ad incontrare prima il Rifugio Roda di Vaèl (2275 m.), poi la grande aquila di Christomannos. Da qui, in pochi minuti, raggiungiamo nuovamente il Rifugio Paolina.

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