Segnalo a tutti gli appassionati di montagna l'articolo apparso sul numero di gennaio 2014 della rivista mensile Montagne360, ben 16 pagine sul lavoro fotografico di Roberto Carnevali "Wonderland - Terra delle Meraviglie". Bellissime le fotografie e belle le ampie didascalie. Sperando di non far torto all'autore ne riporto qui uno stralcio per comprenderne la filosofia.
"Ci sono molti aspetti che mi attraggono e mi fanno desiderare di avvicinarmi alla montagna: lo staccarmi dalla quotidianità, lo stare in solitudine lontano dagli altri, la fatica fisica che mi rende nuovamente consapevole dei miei limiti... Ma probabilmente il cuore di tutto è il misticismo che mi pervade e sperimento in questi luoghi. Tutte le mie sensibilità si dilatano, e mi sento un piccolo uomo inserito nel tutto della creazione. Eppure questo essere piccolo non mi spaventa in questi luoghi, ma mi rassicura. E mi riscopro creatura al cospetto del Creatore".
"Nella natura, e ancor più nella montagna io riesco da adulto a rimanere bambino: riesco a stupirmi, ad emozionarmi davanti a chi non desidera altro che stupirmi, e mi accoglie con gioia".
"Prima di utilizzare la macchina fotografica il fotografo naturalista esplora i luoghi, li vive, si immerge in un ambiente con cui vuole entrare in simbiosi. Serve prendersi tempo e isolarsi da tutto quello che nella nostra mente continua a far rumore. Serve fare fatica, perché come ci ricorda Reinhold Messner, i nostri sensi sono quelli 'del pedone', di chi si sposta a piedi. Non è possibile raccontare un luogo con un approccio mordi e fuggi. Anche la fatica fisica per arrivare in un luogo appartengono ad esso e va sperimentata insieme a quanto ricevono gli altri nostri sensi. Solo a quel punto è possibile sintetizzare le emozioni in un'immagine".
Per godere delle splendide immagine, si veda www.robertocarnevali.com.
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