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Il rifugio Vaccarone |
Se in città soffocate di caldo e non avete in
casa un bel terrazzo da cui rimirare, potete salire al rifugio Vaccarone e
godere da lassù, dai suoi 2747 m., di una vista spaziale sulla Val di Susa,
sulla città di Torino e pure oltre. Volgendovi a monte poi, potrete ammirare uno
dei più selvaggi gruppi delle Alpi piemontesi, il gruppo dell’Ambin. Arrivarci,
è bene dirlo, non sarà semplice. Si parte da molto basso, dalle case superiori
di Giaglione o dalle Granges di Chiomonte, o da molto lontano, dal rifugio
Levi-Molinari o dal Colle del Piccolo Moncenisio, passando per il Colle Clapier:
percorsi di 4-5 ore, o anche più, a seconda delle velocità.
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L'ultima fatica |
Troverete lassù, nei pressi del lago dell’Agnello,
un rifugio con una lunga storia. Costruito nel 1900 dal Cai di Torino - e
dedicato all’Avv. Vaccarone, uno dei 200 firmatari dell’atto di fondazione del
Cai nel 1863 - chiuso nel 1997 ed infine, grazie alla cessione al Cai di
Chiomonte, riaperto nel 2012: 15 posti letto, tutti in un’unica camerata al
piano superiore, e una cucina genuina e ben curata, impreziosita dalla fatica
di chi se l’è portata in spalle: Nino, il rifugista.
Il Vaccarone è una delle tappe storiche del
Tour dell’Ambin, insieme ai rifugi Ambin, Levi-Molinari e Petit Mont-Cenis. Su
queste montagne probabilmente posò gli occhi Annibale, ‘esodarono’ i Valdesi , cacciarono
contrabbandieri e pastori, spararono i militari della seconda guerra mondiale, si
‘battezzarono’ le prime imprese di Coolidge.
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La cresta dei Denti d'Ambin |
Ma non solo traversate. Avrete
anche la possibilità di effettuare fantastiche ascensioni, escursionistiche ed
alpinistiche: la Rocca d’Ambin (3377 m.), la Punta Ferrand (3348 m.), i Denti d’Ambin
(3371 m.) ed il Monte Niblè (3365 m.).
Noi, il 9 luglio 2014, vi abbiamo trovato un mondo antico e
potente, fatto di mulattiere e pianori, pascoli e valloncelli, pietraie e
bastionate rocciose e, più su, laghetti, rocce montonate, creste moreniche e
qualche ‘muretto’ alpinistico. E poi tambecchi e camosci... Ma attenzione al meteo. Il giorno seguente, quello stesso mondo, si era trasformato in un mondo 'artico': vento forte, bufere di neve, freddo intenso e nebbia, tanta nebbia. Le due foto sottostanti sono state fatte sulle rive del Lac de Savine, ad un giorno di distanza...
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Lac de Savine, ore 16.00 del 9 luglio |
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Lac de Savine, ore 10.00 del 10 luglio |
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