Il lago Rosset |
Il 20 luglio 2016 siamo saliti con calma, in poco più di due ore e mezzo, in una splendida giornata di sole e silenzio. Partiti dal Rifugio Savoia (2534 m.), grati della possibilità di bere un caffè prima di mettersi in marcia, abbiamo imboccato il 3C, un sentiero che, alle spalle del rifugio, porta un po' dappertutto: alla Basei, al Taou Blanc e, quindi, anche al Leynir.
In salita sul crestone |
Saliti sul piano dei laghi, nei pressi del Lago Leytaz (2701 m.) si incontra un cartello che indica la direzione per il Col Rosset: a destra. Si prosegue sempre su bel sentiero pianeggiante sfiorando il Lago Rosset (2703 m.). Dopo il superamento di un dosso erboso si arriva nei pressi dei laghetti Chanavey. Giunti al termine del pianoro, in corrispondenza di una mini-morena, si incomincia a risalire le pendici del monte procedendo su tornanti detritici fin sul Colle Rosset (3023 m.), la prima finestra sulla francese Val di Rhemes.
A questo punto occorre procedere a destra e risalire il filo della cresta detritica e rocciosa che conduce ad una serie di placche inclinate ed un po' esposte (ma mai pericolose se non in condizioni di neve e ghiaccio). Una sequenza di ometti di pietra segna la via.
In vetta |
In cima il panorama, se il tempo è bello, è assicurato dallo spettacolo del Gran Paradiso, dalle Levanne, dalla Gran Sassiere e dalle vette della Val di Rhemes: la Granta Parei, la Grande Traversière, la Grande Rousse.
Per la discesa, abbiamo puntato per il colletto tra il Leynir e la Punta Bes e poi giù per il valloncello che conduce direttamente al piano dei laghetti.
In sintesi, una bellissima giornata in un luogo indimenticabile, una crestina aerea e divertente, un bel 3000 abbastanza panoramico ed una discesa semplice e diretta. Meglio di così?
In sintesi, una bellissima giornata in un luogo indimenticabile, una crestina aerea e divertente, un bel 3000 abbastanza panoramico ed una discesa semplice e diretta. Meglio di così?
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