sabato 3 settembre 2016

Monte Mongioia (3340), Monte Salza (3326) e Monte Giuep (3100)

Il bivacco Boerio, sullo sfondo il Mongioia
Tre sono le montagne che chiudono la testa del Vallone Varaita di Rui, l'imponente Monte Mongioia (3340 m.), il Monte Salza (3326 m.) ed il più piccolo Giuep (3100 m.), tre vette concatenate il 2 settembre 2016 in un'unica escursione di circa 2000 m. di dislivello totale.
Lasciata l'auto nel parcheggio di S. Anna di Bellino (1882 m.), occorre incamminarsi lungo la carrareccia che conduce al Pian Ceiol (sentiero Gta U26) per deviare subito a destra, oltre una baia diroccata, seguendo l'indicazione "ferrata di Rocca Senghi". La mulattiera giunge ad una piccolissima borgata, la Grange Cruset e prosegue per pratoni fino ad un solido ponticello sul Varaita di Rui. Superato il ponte si comincia a risalire con stretti tornanti il canalone che aggira la Rocca Senghi, sempre rimanendo sulla destra orografica del torrente.
Il Monte Salza visto dal Mongioia
Proseguendo su bel sentiero, si attraversano numerose baite adagiate su verdi dossi erbosi, in posizione panoramica, fino a giungere sul lunghissimo pianoro punteggiato di granges e generalmente strapopolato di bovini e di ovini per tutto il periodo estivo. Il percorso qui diviene piano, una lunga camminata sui pascoli di quota 2400, fino all'ultima grange, la Fons di Rui (2418 m.), oltre la quale si trova un bivio: a destra il sentiero U26 per il Passo di Fiutrusa (vedi salita al Monte Ferra), a sinistra il sentiero U67 per il Passo di Mongioia. Un cartello con le indicazioni "Bivacco Boerio" fuga ogni dubbio. Si risalgono le ripide balze di terra ed erba rimanendo sempre sulla destra orografica del torrente fino a raggiungere un secondo pianoro, più piccolo rispetto al primo ma comunque ampio ed erboso, il Piano Gaveot.
La vetta del Mongioia
Ora, un ultimo tratto ripido, prima con un traverso su un costone prativo e poi con ripidi tornanti su sentiero a tratti detritico, supera un canalino e giunge al Passo di Mongioia (3075 m.). Qui, attendono il paziente escursionista il verde laghetto di Mongioia, resistente anche ai caldi dell'estate più assolata e, soprattutto, il bivacco Boerio (3089 m.), un piccolo edificio ottagonale in legno, inaugurato nel 1992 e intitolato all'alpinista e membro del soccorso alpino della Val Varaita, Franco Boerio, di proprietà del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), una sezione nazionale del CAI. Al suo interno, 10 posti letto, tavolo, panche, il tutto alimentato da un pannello fotovoltaico.
Croce di vetta del Monte Salza
Oltre il bel lago di Mongioia, per la salita al monte, si segue la traccia e gli ometti che conducono alla vetta Mongioia, con due varianti: la prima lungo il versante del lago segnata da tacche di vernice rossa, tra roccette e piste detritiche che sfruttano una serie di cenge tra loro parallele, la seconda che risale zigzagando tra il filo di cresta ed il lato francese su traccia di sentiero ed ometti. In cima, un paio di croci, segnale trigonometrico e libro di vetta.
Riguadagnato il Passo, per salire sul Monte Salza occorre superare il laghetto, portarsi alla base del monte e risalire la traccia più evidente tra le molte che solcano le sue pendici detritiche. Il sentiero diretto alla punta e segnato da ometti, tanto detritico da sembrare persino sabbioso, sale ripido ed in pochi minuti consente di raggiungere la croce di vetta (3326 m.).
Il Monte Mongioia dalla vetta del Salza
Ridiscesi nuovamente al bivacco sfruttando la "sciabile" pista detritica del Salza, si supera il Passo e si prosegue lungo un sentiero che, con un lungo traverso su pietraia e sfasciumi lungo il versante francese, si raggiunge il Col de Longet (3005 m.) per poi risalire la dolce cresta erbosa che conduce in cima al Monte Giuep (3100 m.). In cima, un castelletto di pietre ed una canna di ferro infilata sopra. Per tornare a casa occorrerà rifare lo stesso percorso fino al Passo di Mongioia ed affrontare poi con pazienza la lunga discesa lungo il Vallone di Varaita di Rui. In totale, per questa gitarella fuori porta, occorre preventivare un dislivello di circa 2000 m. e almeno 8 ore di marcia ad un buon ritmo.
Il Monte Giuep dal Passo di Mongioia

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