Quattro stagioni in sequenza annuale, in montagna, sono quattro mondi diversi, quattro mondi che si dischiudono all'occhio e al cuore umano in forma unica e speciale. Così è la montagna, e così è il percorso della vita. Cammineremo dunque anche quest'anno sui sentieri dei monti, su quelli sconosciuti come sui super battuti, sui tracciati già collaudati come sulle linee inesplorate. Sicuri di vivere quel percorso come un unico, inedito, irripetibile singolo evento.
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equilibrismi |
Riesplosa la vita verde, rinnovati i naturali scenari, spolverati i colori, ecco che l'evento scaturisce dalla luce e dai sapori, dalla fusione coi ricordi, dalla proiezione delle emozioni sugli sfondi dei rilievi e delle alture. Acque che scorrono sulle forre e sui fondi, acque che riposano nelle pozze e nei laghetti, archi di colori che coronano acquazzoni, petali sgargianti su esili steli, edifici di pietra posata con sapienza, muretti e lastre di pietra sui tetti, stradine calpestate di erba e sasso, tracce detritiche e caotiche pietraie, inediti profili di cielo e terra. Elementi di intrinseco fulgore e intima bellezza sempre nuovi. Ogni volta, nuovo è il giorno, nuova la disposizione d'animo, nuovo l'angolo di luce, nuovo l'evento. Persino sulla solita, arcinota, abitudinaria ascensione.
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abitatrici di montagna |
Questa è la montagna: passione, bellezza, emozione, coscienza di sé. Nessuno sconto all'umana vanità social, alla narcisistica autocontemplazione dell'ego, al puro nulla del postmoderno. Qui è altezza e profondità, sudore e linfa vitale, respiro e distanza. Qui il punto geografico si fa spirituale e il passo esistenziale, il dono diviene totale e l'incanto surreale.
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